Tra le più inquinanti industrie, la moda ha intrapreso una strada virtuosa per essere d’esempio .

La moda può fare molto nella lotta al cambiamento climatico, contro l’esasperato sfruttamento delle risorse del pianeta e per contrastare l’inquinamento dell’a,biente. È la tesi sostenuta da Marco Bizzarri, Ceo di Gucci, che è intervenuto alla tavola rotonda “Building a Net-Zero, Nature-Positive Economy” condotta online nell’ambito del “World Economic Forum Davos 2021”.
In realtà l’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo e incide per quasi il 10% sull’inquinamento del pianeta. Al tempo stesso, però, Bizzarri ha sottolineato il ‘peso’ che il ‘fashion sistem’ ha nella comunicazione e la visibilità dei messaggi che è in grado di trasmettere.
«Stiamo portando avanti la nostra strategia di sostenibilità lanciata nel 2015 – ha sottolineato Bizzarri – e siamo già dal 2018 carbon neutral in tutte le nostre operazioni e nell’intera catena di fornitura. Vogliamo andare oltre investendo in nuovi progetti di agricoltura rigenerativa per incidere ancora di più sulla sostenibilità dell’intera catena di approvvigionamento. Proseguiamo in tre direzioni: continuando a sostenere la conservazione delle foreste, aumentando il nostro impegno di compensazione delle emissioni di gas serra attraverso la difesa delle mangrovie che ci permettono di immagazzinare anidride carbonica fino a dieci volte in più rispetto alle foreste e promuovendo progetti di agricoltura rigenerativa».

Il Forum online non si è concentrato esclusivamente sul tema delle emergenze ambientali: non ha ovviamente potuto fare a meno di valutare quelle che potranno essere nel breve e nel medio periodo le conseguenze dall’attuale pandemia. I leader politici e gli economisti che annualmente animano il “World Economic Forum” di Davos hanno provato ad immaginare il dopo- pandemia. Secondo le parole del fondatore del Forum, Klaus Schwab, la ripresa ripresa economica dovrà essere socialmente “più inclusiva e più sostenibile”: una impostazione che è stata sostanzialmente condivisa da quanti erano collegati in rete.