Sono sempre più espliciti gli impegni per una vera conversione “green” dell’industria della moda

Dopo la firma dello scorso agosto del Fashion Pact, con cui 32 importanti case di moda si impegnano a ridurre l’impatto del settore sull’ambiente e a seguire una strada più sostenibile arriva un’altra iniziativa green che porta la firma di Gucci. In generale le stime dicono che l’industria della moda, a livello globale, sia responsabile del 5% delle emissioni di gas serra. L’azienda fiorentina, che fa parte del gruppo francese del lusso Kering, vuole rendere l’intera catena di fornitura carbon neutral. Tra gli obiettivi quello di ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2025 e di utilizzare solo energie rinnovabili dal 2020.
Per raggiungere la carbon-neutrality, Gucci punta a incrementare l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e il riciclo degli scarti tessili. Le emissioni di CO2 non evitabili verranno compensate con quattro progetti di riforestazione Redd+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation).
Si tratta del programma sviluppato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, l’UNFCCC, per sostenere i Paesi in via di sviluppo nella riduzione delle emissioni di gas serra dovute alla deforestazione e ai processi di degrado forestale: così Gucci interverrà riforestando aree in Kenya, Perù, Indonesia e Cambogia. Il fine è avvicinarsi alle emissioni zero e dare il proprio contributo nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Il comunicato diffuso da Gucci

Questa decisione rappresenta un ulteriore importante sforzo, nell’ambito della strategia di sostenibilità di lungo periodo che caratterizza il brand e riconferma ancora una volta il ruolo di leadership nel mondo del lusso e della moda, nella riduzione degli impatti ambientali e alla guida di un cambiamento positivo.
Altri obiettivi riguardano la riduzione dei consumi di acqua e di sostanze chimiche, il riciclo degli scarti di pelle e di tessuto generati nei processi di produzione, l’eliminazione di metalli pesanti nel processo di concia e l’incremento dell’utilizzo di fibre organiche.