Cresce il fatturato totale delle aziende del tessile moda italiano nel primo trimestre dell’anno grazie a una decisa ripresa dei mercati europei, tra i quali anche quello interno. È quanto emerge dal quadro elaborato da Sistema Moda Italia (Smi), diffuso in occasione della presentazione delle prossime manifestazioni organizzate da Pitti Immagine. Il fatturato generale segna un rialzo del 3,3%, sintesi di un aumento del 4,5% messo a segno da chi opera nel ‘monte’ della filiera e di un +2,5% realizzato dagli operatori del ‘valle’, confermando le previsioni relative al primo semestre dell’anno in corso.
«Finalmente ci sono dei segnali positivi, soprattutto nei mercati europei – spiega Gaetano Marzotto, presidente di Pitti – Questo può innescare un circolo virtuoso che può derivare da una serie di fattori. Innanzitutto, dal fatto che le aziende italiane della moda stanno esportando di più. Secondo Smi un campione molto grande nell’abbigliamento prevede già l’8% in più di vendite all’estero, ma anche un 3% in più in Italia».
«Il sell out – sottolinea ancora Marzotto – mostra una totale inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, quando avemmo America e Asia, tranne la Cina, che tiravano i mercati. Quest’anno nei primi tre mesi ci sono stati consumi molti maggiori dall’Europa. Non solo dal Nord, ma la cosa interessante è che anche l’Europa mediterranea ha ripreso a consumare. C’è un ritorno della fiducia in Italia, i consumatori sono più rilassati. Lo spread è sceso e siamo a 150 punti sul Bund tedesco e tanti investitori internazionali stanno tornando a investire in Italia. Significa che c’è un po’ più di fiducia».