Per Federmoda, tra negozi chiusi e produzione azzerata, è a rischio il futuro di molte attività .

«Non far ripartire le filiere del tessile, dell’abbigliamento, della pelletteria e delle calzature significa condannare alla chiusura migliaia di imprese che hanno in magazzino, invenduta, la stagione primavera estate 2020, che hanno in portafoglio ordini tagliati per la stagione autunno-inverno 2020/2021 che non potranno soddisfare e che entro maggio dovrebbe presentare il campionario primavera estate 2021, rischiando di perdere clienti e mercati faticosamente conquistati e rischiando di essere così estromesse dal mercato».
Lo dichiara Jimmy Valentini, responsabile Cna Federmoda di Ravenna, criticando la decisione del Governo di non aver fatto ripartire dal 14 aprile anche le aziende che operano nella manifattura della moda italiana. «Eppure – si legge in una nota di Cna – esse contribuiscono a fare grande il sistema economico fatto di artigianato e Pmi che crea ricchezza, occupazione, valore, esportazioni e partecipa in maniera sostanziale alla coesione sociale grazie al profondo radicamento territoriale. L’artigianato e le Pmi della moda non sono fuggiti all’estero, sono rimasti ancorati ai luoghi dove gusto e qualità hanno la meglio sulla competizione al ribasso sui prezzi».

A testimoniarlo sono i numeri che fornisce Cna: “oltre 80.000 imprese occupano circa 1 milione di persone per un fatturato che si aggira sui 90 miliardi di euro, un settore che lega buona parte del successo alla sua capacità di penetrare nei mercati internazionali con il 72,2% del proprio fatturato, dato superiore a quello del settore manifatturiero nel suo complesso (58,3%)”. «Gli imprenditori del settore moda – termina Valentini – sono pienamente consapevoli della necessità di conciliare la ripresa delle attività economiche con il massimo rispetto delle misure di prevenzione del contagio e sono già pronti a rispettare rigorosamente le condizioni di sicurezza previste nell’ambito del Protocollo sottoscritto tra Governo e Parti Sociali il 14 marzo scorso».