Ricordati che devi morire e sceglierai abiti vintage. È la conclusione a cui approdano due ricercatrici dell’università Bocconi di Milano, Zehra Gülen Sarial-Abi e Aulona Ulqinaku del Dipartimento di marketing, al termine di un esperimento di laboratorio condotto su studenti dell’ateneo. Le esperte hanno osservato l’esistenza di un legame fra la consapevolezza della morte e il consumo di accessori e abiti ‘retrò’, oggetti che hanno un forte passato e un presente significativo, sono senza tempo e danno un’idea di eternità. Il collegamento è infatti basato proprio sul concetto di atemporalità che accomuna la moda vintage alla cosiddetta ‘salienza della morte’.
Il lavoro delle due ricercatrici punta a individuare quali sono le corde giuste che i manager dell’industria vintage devono toccare per attrarre i consumatori. E alla luce dei risultati dell’esperimento, le esperte suggeriscono alcune strategie che potrebbero avere un effetto positivo nell’attirare l’attenzione dei clienti: un negozio vintage il cui nome induca la gente a riflettere sulla mortalità può essere un ottimo modo. Ma anche la location può essere un fattore chiave. «È probabile – sostiene Aulona Ulqinaku – che un negozio vintage vicino a una residenza per anziani attrarrà più facilmente i consumatori. Rivolgersi a persone che potenzialmente hanno un tasso di mortalità più alto e offrire loro il prodotto vintage non soltanto come oggetto da collezionare, articolo alla moda o modo di rendere il passato più presente, ma anche come oggetto eterno potrebbe essere un’ottima strategia».
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