Il 29 novembre, all’Infinite Area di Montebelluna (TV), si è svolto l’evento organizzato dall’agenzia Ocalab
Il cliente più importante è quello interno all’azienda: come valorizzarlo e renderlo un potente ambassador? Percorsi ESG: quali sono esattamente le aree sociali delle certificazioni? Nuove generazioni: quali sono le loro aspettative e cosa può fare un’azienda per coinvolgerle? Sono questi i temi al centro di un summit tra professionisti del marketing che si è svolto il 29 novembre a Montebelluna (nel Trevigiano), negli spazi di Infinite Area. Dalle 9 del mattino alle 17.30 una quindicina di speaker, moderati da Sebastiano Zanolli, si sono alternati sul palco per dibattere sui tre filoni principali attorno ai quali si sviluppava l’evento, organizzato dall’agenzia di marketing Ocalab; media partner dell’evento è stato Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale veneto.
In sala erano presenti un centinaio di persone tra consulenti di marketing e HR manager, HQSE e imprenditori interessati a comprendere come valorizzare internamente la propria azienda tramite percorsi ESG, ma anche ad approfondire come la Generazione Z stia cambiando il mondo del lavoro così da poter valorizzare i propri collaboratori come primi ambassador del brand: l’internal branding deve diventare una leva strategica per il successo aziendale.
“Il nostro obiettivo è fornire tutti gli strumenti per comprendere come valorizzare internamente la propria azienda e conquistare le nuove generazioni”, ha spiegato Valeria Ortolani, co-founder di Ocalab. “Grazie a speaker d’eccezione, che hanno portato sul palco competenze e case study, i partecipanti hanno potuto scoprire come posizionarsi come leader nel mercato e rendere la propria azienda irresistibile per i talenti e i consumatori più esigenti”. “La competitività di un’azienda non si misura solo dal suo posizionamento di mercato, ma dalla sua capacità di ispirare e coinvolgere le proprie persone ogni giorno”, ha affermato Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Con Future Brand Impact, vogliamo offrire strumenti concreti per trasformare i collaboratori nei primi ambasciatori del brand, valorizzando i percorsi ESG e rispondendo alle aspettative della Generazione Z. Durante questo evento abbiamo esplorato insieme come creare valore reale e sostenibile, dentro e fuori l’azienda”.
Il focus è stato improntato sulla Gen Z. Nati tra la fine degli anni ’90 e il 2010, perché sono i primi veri nativi digitali. Tuttavia, dietro la loro apparente familiarità con il mondo online, si nasconde una complessità che spesso rende difficile per i brand capire come comunicare con loro e, allo stesso tempo, come attirarli come talenti da assumere. Nel campo dell’employer branding, intercettare e soddisfare le aspettative della Gen Z significa ripensare le strategie di recruiting e retention. Non basta più offrire uno stipendio competitivo: le aziende devono dimostrare di essere allineate con le aspettative sociali e ambientali, offrendo un luogo di lavoro stimolante e responsabile. Questa generazione tende a favorire datori di lavoro che investono nel benessere dei propri dipendenti e che hanno una missione sociale chiara. “L’internal branding, quindi, non riguarda solo la creazione di una forte immagine esterna, ma parte dalla capacità di coinvolgere i dipendenti e fare in modo che si identifichino con i valori dell’azienda”, ha concluso Ortolani. “Ma per raggiungere questo obiettivo, serve una strategia basata sui dati. Un semplice stipendio alto non basta per creare benessere in azienda, né è sufficiente per soddisfare alcuni dei criteri di questa operazione. La formula è una moltiplicazione, nessun valore può essere pari a 0”.
30 novembre 2024