I vini rossi serviti freddi: a destagionalizzarne il consumo è il Consorzio Vino Chianti che ha presentato a Roma, il progetto “Chianti fresco: gustalo a 16 gradi”, con la collaborazione di Co.Vi.Ro., l’Arte dei Vinattieri e l’Accademia della Cultura Gastronomica. “Occorre seguire – spiega il Consorzio toscano – una semplice ma fondamentale regola: la temperatura, che deve essere corretta come il clima che si trova in cantina”.
Le vinerie coinvolte riceveranno il kit “rinfresca vino”, una sorta di ‘cappottino’ targato Chianti per mantenere o per raggiungere la regolare temperatura di servizio. Così, dall’enoappassionato all’addetto ai lavori, si potrà scoprire un nuovo modo di bere il Chianti durante l’estate: “un prodotto dai tratti distintivi come sa essere il Sangiovese di Toscana, un vino giovane, dallo stile contemporaneo per un’esperienza di sensi e di gusto”, affermano dal Consorzio fiorentino.
«Quando si parla di Chianti Docg – afferma il presidente del Consorzio Chianti, Giovanni Busi – si parla di storia e tradizione ma anche di innovazione. Nel presentare un nuovo modo di bere il Chianti , crediamo e speriamo possa rivoluzionare l’approccio al consumo dei vini rossi durante l’estate. Il Chianti, pur richiamando cultura e territorio, è un vino giovane, fresco, perfetto in stile aperitivo. È un sorso di Toscana nel bicchiere che, in abbinamento a molte ricette della cucina italiana, conferma il suo appeal conviviale ed informale».

Tra eresia e innovazione: ma un barolo in frigo, mai!
A 16 gradi, precisano gli enotecari ed esperti nella mescita, si apprezzano la gradevolezza, e la freschezza di profumi e aromi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante l’estate. Non tutti i rossi tuttavia possono esser bevuti freddi, anzi la stragrande maggioranza no. A giudizio degli esperti, è impensabile mettere in frigo un Barolo o un Amarone. Ma ci sono anche una nicchia di nettari vocati per il consumo nella bella stagione. Peraltro i rossi, per alcuni consumatori, costituiscono una alternativa light ai bianchi che possono peccare di eccesso di solforosa. In Puglia, ad esempio, d’estate impazza il Fichimori, un vino prodotto dell’azienda Tormaresca del gruppo Antinori da uve Negroamaro del Salento, probabilmente il primo rosso da bere freddo di frigo. La temperatura consigliata per il servizio è intorno ai 10 gradi.
Novità Made in Italy, questa estate, anche a fine pasto. Amaro Lucano lancia il bere miscelato come nuova modalità di consumo dello storico amaro di Pisticci, nel materano. L’amaro, che si compone di oltre 30 erbe officinali secondo una ricetta immutata dal 1894, diventa ingrediente base per una serie di cocktail alternativi che, con Bartender.it, si possono gustare in locali affermati tra i quali locali di tendenza a Roma, Viareggio, Busto Arsizio e Courmayeur.