Ma come si beveva il vino nell’antichità? Lo scopriremo attraverso la mostra “Vino et lustris” che dal 2 al 25 agosto si terrà presso il “Centro di Arte e Cultura” di Ladispoli. Organizzata dal Comune, l’esposizione è realizzata in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale e propone la visione, per la prima volta, di reperti archeologici sottratti al mercato clandestino.
Tema della mostra il simposio, la parte finale del banchetto che nell’antica Grecia ed in Etruria era destinata al consumo del vino, inteso come pratica sociale e talvolta momento di segnatura di accordi ed alleanze intorno ad interessi comuni e nella gestione di affari. La sezione principale della mostra è dedicata proprio agli oggetti di uso quotidiano attraverso una rassegna tipologica di contenitori che in origine figuravano sulle mense gentilizie, recuperati dal Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza ed esposti per la prima volta al grande pubblico. Oltre alla ceramica attica, saranno presenti in mostra numerosi altri prodotti di officina magnogreca, ceretana e vulcente. Una raccolta di opere particolarmente selezionata sotto la regia scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, che nell’occasione presenterà i risultati di alcune significative campagne di scavo effettuate sul territorio, esponendo materiali, anche questi inediti, provenienti dalle necropoli di Quote di Monteroni e Piane di Vaccina e dalla Villa di Pompeo di Marina di San Nicola.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al prossimo 25 Agosto (dalle ore 17 alle ore 20 e solo su prenotazione fuori da tali orari) e sarà accompagnata da un catalogo con testi ed immagini edito dalla Casa editrice Gangemi di Roma.