Già le previsioni erano ottimistiche, ma le favorevoli condizioni meteo anche in settembre hanno fatto sì che la vendemmia 2018 in Veneto, già conclusa per le uve bianche e la glera del Prosecco e ancora in corso per quelle a bacca nera, abbia sopravanzato le previsioni quantitative. Ed anche la qualità si profila ottima.
«I produttori del settore vitivinicolo – sottolinea con soddisfazione l’Assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan – potranno riprendersi dopo lo scorso, difficile anno. Quel 2017 segnato dalle gelate primaverili e dalla siccità estiva». La produzione 2018 è stimata in oltre i 9,5 milioni di ettolitri, con un incremento del +15% circa rispetto ai 8,5 milioni dello scorso anno. Una crescita produttiva rilevante che fa del Veneto la seconda regione del vigneto-Italia dopo la Puglia.

La raccolta, oltre che abbondante, è stata anche molto veloce per l’alto livello di meccanizzazione

Il quadro della vendemmia 2018 nel complesso è quindi positivo, stante la disponibilità idrica nella fase di moltiplicazione cellulare di post-allegagione e la presenza di fenomeni di eccessiva piovosità o grandinigeni limitati a circoscritte aree che hanno messo a repentaglio qualche decina di ettari dei vigneti della Valpolicella e ha destato qualche preoccupazione anche nei viticoltori delle aree euganee e beriche.
«Tuttavia l’attuale quadro della vendemmia 2018 – conferma l’Assessore Pan – presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l’intero comparto del vino. Per altro la concentrazione del periodo di maturazione dei diversi vitigni e l’alta meccanizzazione raggiunta dalle aziende viticole regionali, ha messo alla prova la capacità organizzativa delle strutture di conferimento che hanno dovuto, in alcuni casi, contingentare le consegne giornaliere da parte dai produttori».