È ben noto che il Corano vieta il consumo di vino. D’altra parte alcuni Paesi del Nord Africa, Tunisia in testa, producono vini in grande quantità e di buona, se non ottima, qualità. Anche perché i vitigni sono quasi tutti italiani. Ed alcuni produttori hanno messo a frutto le loro esperienze, la loro fantasia e le nuove tecnologie per ottenere un vino ”halal”, cioè che rientra nei parametri imposti dal Corano in materia di cibo.

Molta strada in questo segmento potenzialmente ricchissimo l’hanno fatta i produttori spagnoli che a ”Djazagro 2015”, il salone internazionale dell’agroalimentare in corso ad Algeri, hanno presentato del vino che il musulmano perfetto può bere. Il marchio catalano Freixenet è già presente in Medio Oriente, ma ora, ingolosito dalle potenzialità dell’Algeria, si è proposto sul mercato locale, con un prodotto di qualità e, soprattutto, senza alcool. I rappresentanti di Freixenet hanno spiegato che il vino ‘halal’ è realizzato grazie ad un innovativo procedimento che consente di “estrarre la molecola di alcool”. Il mercato algerino più in generale resta comunque nel mirino di molti produttori del settore agroalimentare , con i francesi a fare la parte del leone