Lo ha dichiarato DG AGRI della Commissione europea: potrebbe sminuire il valore degli altri vini

La Direzione generale per l’agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea si è espressa formalmente contro l’indicazione ‘vino naturale’ in etichetta perché “può suggerire l’idea di un vino di qualità più alta. C’è il rischio che l’uso del termine ‘naturale’ induca il consumatore in errore”.
Sulla base dei regolamenti Ue, la Direzione generale sottolinea che il termine ‘vino naturale’ non è definito dalla disciplina europea, né è incluso nella lista delle categorie di prodotti vitivinicoli: pertanto, un prodotto vitivinicolo può essere commercializzato se è stato ottenuto in conformità alle disposizioni sulle pratiche enologiche autorizzate, senza alcuna distinzione su quali particolari pratiche sono intervenute nel processo produttivo.
Di conseguenza l’informazione non deve essere ingannevole e la denominazione ‘vino naturale’ o ‘vin méthode nature’ spinge il consumatore a ritenere che il prodotto così designato abbia una qualità o salubrità superiore rispetto ad un altro vino che non riporta la medesima dicitura, suggerendo una differenza sostanziale nella sua composizione e natura.

Pareri soddisfatti sono stati espressi dal mondo vitivinicolo italiano. Per il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti: «L’aggettivo ‘ingannevole’ usato nel parere della Dg Agri è molto chiaro, perché la lettura del termine ‘vino naturale’ potrebbe seriamente indurre il consumatore in errore riguardo le caratteristiche intrinseche del prodotto, così come potrebbe indurre valutazioni errate sulla naturalità del vino in generale. E quindi evidente, un rischio comunicativo per l’intero settore».
Anche Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana dei Vignaioli indipendenti critica l’uso della dicitura, definendola «difficilissima da chiarire e normare. ‘Vino naturale’ è di fatto un termine che, se non regolarizzato, rischia di generare confusione, non soltanto riguardo la qualità del prodotto, ma anche rispetto al lavoro degli altri produttori e vignaioli».