Le uve coltivate e prodotte in Molise, all’interno dell’area delimitata dal disciplinare produttivo dell’Igp ‘OSCO’ e ‘Terre degli Osci’, non potranno più essere lavorate ed imbottigliate nelle cantine delle provincie di Chieti, Caserta, Benevento e Foggia. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha così chiuso un braccio di ferro che durava da anni tra il Consorzio di valorizzazione dei vini Doc del Molise e le cantine delle regioni limitrofe.

Queste, forti anche dell’avallo del Ministero delle Politiche Agricole, avevano avviato la produzione dell’Igp ‘Osco’ fuori dal territorio rigorosamente molisano di produzione delle uve. Ricorsi e carte bollate erano scese in campo per difendere l’identità e la caratterizzazione territoriale, riconosciuta e tutelata dalla Ue. Bisogna ricordare che il regolamento comunitario sulle indicazioni geografiche protette dei vini sancisce che la trasformazione delle uve in vino Igp deve avvenire “esclusivamente nelle aree di produzione, se rivendicato dai viticoltori nello specifico disciplinare”. «Questa sentenza – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Armando Panella – assicura che il mosto dei nostri vini è nato ed ha acquistato gli aromi caratteristici che solo l’aria, il territorio ed il microclima che caratterizza il Molise può offrire, con l’ausilio della maestria dei vitivinicoltori molisani».