Le cooperative di Francia, Spagna e Italia chiedono un piano pluriennale con i finanziamenti Ue .

Una formale richiesta affinché l’Ue estenda le misure di crisi per il vino a tutto il 2021 è venuto dall’incontro “Il settore vino, la crisi e una strategia per il futuro” organizzato nell’ambito della piattaforma “Wine Institute (by Farm Europe)” al quale hanno partecipato le organizzazioni cooperative di Francia, Spagna e Italia.
L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Pau Roca, Direttore Generale dell’International Organisation of Vine and Wine (Oiv), Denis Pantini, direttore di Winemonitor Nomisma e degli europarlamentari Clara Aguilera, Paolo De Castro e Irene Toleret, e del Capo di Gabinetto del Commissario all’agricoltura dell’Ue.
Un punto fermo che è stato più volte ribadito nel corso dell’incontro è che, secondo le cooperative, il comparto vitivinicolo impiegherà almeno tre anni per tornare ai livelli di consumo pre-crisi. Per questo le cooperative dei tre Paesi maggiori produttori di vino ritengono che sia necessario estendere, ampliare e rifinanziare i programmi nazionali di sostegno al comparto e che sia urgente varare un piano pluriennale che consenta al settore vitivinicolo europeo, attraverso risorse economiche aggiuntive, di preparare il suo futuro.

Le organizzazioni cooperative hanno chiesto che la viticoltura europea possa accedere pienamente agli otto miliardi di euro aggiuntivi del Fondo Next Generation Ue e che i piani nazionali di sostegno non vedano diminuire la propria dotazione finanziaria.
Rispetto alla strategia Farm to Fork delineata dalla Commissione e alla transizione ecologica necessaria per rispondere adeguatamente al cambiamento climatico, le cooperative hanno evidenziato che ciò comporterà maggiori costi per gli agricoltori e per le cooperative e che quindi “sarà necessaria, a seguito di una imprescindibile e puntuale valutazione d’impatto, una transizione equa verso i nuovi impegni, con obiettivi raggiungibili che non mettano a rischio la produzione”.