Effetti negativi sull’export si sono creati anche se non ci sono stati per ora aumenti nei dazi .

Secondo l’Osservatorio Nomisma, la guerra commerciale Usa-Ue ha creato negli ultimi mesi una serie di dinamiche negative sull’export di vino, e a farne le spese è stata anche l’Italia che a dicembre ha perso il -7% a valore rispetto al pari periodo dello scorso anno, con un -12% per i suoi vini fermi.
Ecco allora che parte da due aziende con radici venete una nuova strategia commerciale: Masi agricola, tra i produttori leader di Amarone, ha annunciato di avere sottoscritto un contratto con la società Santa Margherita Usa, controllata americana di Santa Margherita Gruppo Vinicolo (di proprietà della famiglia Marzotto), che rappresenta oggi uno dei poli più significativi dell’enologia italiana con i brand Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, Cà Maiol, Lamole di Lamole, Vistarenni, Sassoregale, Terrelìade e Cantina Mesa.
La società americana importerà e distribuirà in esclusiva negli Usa da aprile 2020 i vini a marchio Masi, Cantina Privata Boscaini e Masi Tupungato (questi ultimi vini argentini biologici della casa vinicola veneta).

Sandro Boscaini
presidente Masi

Il contesto in cui nasce l’accordo è quello di aziende familiari italiane e venete di vini premium, di antico lignaggio imprenditoriale, dai tratti tradizionali e al contempo contemporanei, gestite managerialmente.
I portafogli sono complementari e Santa Margherita Usa dispone di organizzazione e competenze distintive, non solo nella distribuzione, ma anche nella cultura italiana di comunicare e fare marketing.
Tutto questo garantisce quella cura e quel focus di cui Masi ha bisogno negli Usa. Nell’ambito di un settore vinicolo nazionale estremamente frazionato è significativo che due aziende leader con marchi primari trovino sinergia per affrontare le sfide del più importante mercato a valore per l’export del vino italiano.