Se per l’Italia sono disponibili, secondo le norme comunitarie, 6.400 ettari per nuovi vigneti, i produttori hanno già avanzato oltre 12.000 richieste per una superficie totale di 67.000 ettari. Tutte le regioni sono coinvolte in questa rincorsa alle nuove concessioni (con le sole eccezioni di Piemonte, Lazio e Umbria), ma sono soprattutto Veneto e Friuli Venezia Giulia che raccolgono ben oltre il 60% delle richieste.
I numeri sono stati resi noti da Coldiretti che sottolinea come, dall’entrata in vigore il primo gennaio 2016 della nuova normativa comunitaria sulla gestione degli impianti vitati basata sulle autorizzazioni, “questo sistema abbia opportunamente concesso la possibilità di incrementare le superfici vitate pur all’interno di regole ben precise che scongiurassero il rischio liberalizzazione. Il fatto che la soglia dell’uno per cento della rispettiva superficie vitata sia stata superata in tutte le regioni, salvo pochissime eccezioni, evidenzia le criticità del DM 15 dicembre 2015 che va revisionato con estrema urgenza, per combattere fenomeni speculativi, accompagnando il criterio del pro-rata, ovvero ‘più chiedo più ricevo’, con altri meccanismi di salvaguardia”.

“Come già evidenziato a suo tempo è necessario – precisa la Coldiretti – che le scelte nazionali prevedano una gestione attiva del potenziale produttivo per scongiurare il rischio che l’assenza di regole utili, in nome della semplificazione, danneggi il settore”.