Le colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene non sono un patrimonio dell’umanità: il comitato Unesco riunito in Bahrein ha respinto la candidatura avanzata da Regione Veneto e Consorzio Prosecco Docg, già bocciata lo scorso febbraio da Icomos, l’ente consultivo incaricato del parere tecnico. La candidatura del Prosecco è stata bocciata con 12 voti favorevoli contro 9 contrari: per diventare patrimonio dell’umanità serviva la maggioranza qualificata dei due terzi, cioè almeno 14 voti a favore.
A favore della candidatura veneta hanno votato: Angola, Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Burkina Faso, Cuba, Guatemala, Kuwait, Tanzania, Tunisia, Uganda, Ungheria, Zimbabwe. I contrari sono stati: Australia, Brasile, Cina, Indonesia, Kirghizistan, Bahrain, Norvegia, Saint Kitts and Nevis ( un piccolo arcipelago formato da due isole delle Piccole Antille) e Spagna. Il problema, a quanto pare, è che l’ecosistema delle colline trevigiane non è stato giudicato unico: «Siamo stati rimandati, ci riproveremo alla prossima sessione – commenta il presidente Luca ZaiaIl dossier sulle Colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità è stato redatto correttamente. Faremo tutte le integrazioni che l’Unesco richiede e ci rivedremo tra una anno a Baku, alla prossima sessione del Whc».

Critiche sulla metodologia da parte dell’opposizione politica, l’invito a procedere da Coldiretti

Naturalmente dalle opposizioni le critiche al Presidente Zaia sono pesanti, a cominciare dal Pd che lamenta tutti i soldi fin qui spesi per redarre un documento che non aveva passato il vaglio dei valutatori dell’Unesco e che non è stato in grado di convincere un numero sufficiente di componenti del Comitato internazionale. Ed altri soldi saranno spesi per il prossimo tentativo, tra un anno.

«Ci risiamo – commenta il Consigliere regionale veneto del Movimento 5 Stelle Simone Scarabelancora una volta Zaia è tanto fumo e poco arrosto. E stavolta ci va di mezzo un territorio meraviglioso come quello delle colline del Prosecco. Questo modo di fare politica ci fa perdere dei treni che il Veneto non può permettersi di mancare».
Di “ingiusta bocciatura” parla invece Coldiretti: “Una decisione che mortifica il grande valore culturale e ambientale che l’agricoltura riveste in un territorio in cui sono coinvolti 15 Comuni e oltre 3.000 agricoltori che operano su circa 5.000 ettari di vigneto. Ci sono tutte le condizioni per ripresentare la candidatura”.