Il vino Made in Italy, secondo quanto emerso dagli ultimi dati Istat sul rapporto Iri e sulle esportazioni, ha visto un incremento rispetto all’anno passato dei prorpi guadagni arrivando a superare quota 6,2 miliardi di euro con un incremento del +3,3% rispetto al 2017. E questo malgrado la scorsa annata sia stata di scarsa produzione: il numero di prodotti venduti è calato infatti del -8,1%. A crescere invece è stato il prezzo medio per bottiglia.
Secondo le elaborazioni effettuate dalla Fondazione Qualivita e in base ai dati Istat, le due principali destinazione per il vino prodotto in Italia sono la Germania e gli Stati Uniti ed entrambe le nazioni rispetto l’anno scorso hanno speso una cifra maggiore del +4%. Molto positivi anche i dati registrati in Paesi che producono loro stessi vini di qualità, come ad esempio Australia e Francia, dove le vendite delle etichette italiane hanno visto un aumento del +18,5%.

In Italia si spende di più per cibo e bevande, mentre calano i prodotti per la cura della persona e della casa

Ma anche in Italia le cose sono andate bene per il vino: il rapporto dell’Iri sulle vendite nel settore della grande distribuzione organizzata dicono di un giro d’affari pari a 1,9 miliardi di euro con una percentuale di aumento rispetto al 2017 pari al +2,9%. Le vendite sugli scaffali ha denotato un aumento specie per i vini Doc e Docg e il prezzo medio del vino al litro è aumentato nel complesso di circa il +7,7%.
È da rivelare che, sempre secondo i dati di IRI, tra il 2009 e il 2018 l’intera spesa dei consumatori italiani nella GDO ha dovuto spostare il proprio peso maggiormente verso il comparto dell’agroalimentare e delle bevande riducendo altri comparti. Preso come indice 100 la spesa del consumatore nel 2009, a distanza di dieci anni, il dato di spesa per gli alimenti ha raggiunto quota 110, mentre 102 quello per le bevande. Si ferma invece a quota 98 la cura della persone e scende a 87 la cura per la casa.