Il calo delle precipitazioni è tra il -50 e il -70% rispetto agli anni scorsi e fa troppo caldo .

Gli oltre 400 viticoltori associati al Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato guardano con grande preoccupazione al persistere di una condizione di siccità che, se dovesse protrarsi, potrebbe causare problemi anche al mondo della viticoltura di collina.
«Se la situazione attuale dovesse permanere ancora a lungo – spiega Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio di tutela della Barbera d’Asti e Vini del Monferratorischieremmo di compromettere una vendemmia che si preannuncia di grande qualità. Ci sono già segnali di sofferenza delle piante e questo non lascia certo tranquilli i nostri produttori. Ma, ovviamente, la situazione anche dal punto di vista meteorologico andrà monitorata costantemente con grande attenzione».
Il Consorzio ha messo in atto una azione di monitoraggio dell’area di produzione del Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che si estende per 12 mila ettari suddivisi in 167 Comuni per un totale di 13 denominazioni che rappresentano un terzo dell’intera produzione piemontese. Quest’anno la stagione era stata molto anticipata per merito delle temperature più elevate rispetto alla norma registrate in primavera, ma ora scarseggiano le piogge.

I tecnici del Consorzio sottolineano che: “Dalla fase di germogliamento alla fioritura (mediamente 40 giorni), i giorni in cui le temperature hanno superato i limiti sono stati più di 15”, un vero record che ha creato la realtà attuale: “I terreni risultano particolarmente asciutti e la campagna 2022 si preannuncia la più siccitosa di sempre. Sino ad oggi sono caduti in media circa 300 mm di acqua, rispetto agli anni precedenti che avevano accumuli tra i 400 e i 500 mm di acqua”.
Manca, allo stato attuale, tra il 50% e il 70% delle precipitazioni e “la vegetazione continua ad essere stentata. In alcuni vigneti, soprattutto quelli esposti a sud e di alta collina, si avvertono segni di sofferenza delle viti dovuti a siccità e disidratazione”.