Tre “Amarone della Valpolicella” nella Top 5 di Encontros de Vinhos Off, evento enologico che si è svolto a San Paolo del Brasile a fine aprile: primo, terzo e quinto posto in una degustazione alla cieca realizzata su oltre un centinaio di vini in esposizione. Il secondo posto è andato a un rosso spagnolo e il quarto a uno cileno.
Soddisfazione quindi per la prima volta del Consorzio Valpolicella con 11 aziende socie a uno dei più significativi appuntamento del Brasile, ma anche un’indicazione delle potenzialità del vino veronese in un mercato promettente come quello sudamericano. Encontros de Vinho è uno degli eventi enologici più importanti nelle principali città del Brasile. A San Paolo si svolge il giorno prima di ExpoVinis, per aprire la strada ai contatti commerciali. Dall’esperienza brasiliana per il Consorzio e le aziende è emerso che il lavoro da fare per trovare spazio commerciale significativo è molto, viste le caratteristiche della distribuzione, che richiede solida presenza sul territorio.
L’import di vino in Brasile è in crescita, ma l’Italia sta solo marginalmente approfittando dell’opportunità di ampliare la sua quota di mercato, infatti è solo il terzo fornitore dopo Cile e Argentina in termini di quantità e quarto in termini di valore dopo la Francia.

L’export del vino: Vinitaly sbarca anche in Russia
La cosa interessante delle importazioni italiane di vino in Brasile è che oltre alla quantità importata (nel 2012 quasi 80 milioni di litri, dei quali oltre 11,5 dall’Italia) aumenta più che proporzionalmente il valore (oltre 234 milioni di euro), cresciuto in 5 anni di quasi 90 centesimi al litro, +8% circa nel 2012. Ed ancor migliore della media è la performance del prezzo del vino italiano, +8,62% rispetto al 2011. Questo andamento dei prezzi presuppone un innalzamento della richiesta qualitativa dei consumatori brasiliani atteggiamento che può avvantaggiare i vini della doc Valpolicella.
Intanto, sempre in tema di vino ma dalla parte opposta del Mondo rispetto al Brasile sono aperte le le iscrizioni per la tappa Russa di Vinitaly International 2013 che si terrà allo Swiss Hotel di Mosca il 25 e 26 novembre. Presenti i principali importatori di case vinicole italiane per presentarsi su un mercato ancora tutto da conquistare. La maggior parte della popolazione russa continua a preferire la vodka, ma tra tanti prodotti del Made in Italy, il vino occupa un posto di riguardo. Dopo il picco nel 2010, quando l’Italia raggiunse il primo posto tra i maggiori Paesi esportatori verso Mosca con 68,8 milioni di litri, sono ancora molte le leve da usare per affermarsi ulteriormente.

L’export del vino: la Sicilia si presenta a San Paolo
Tornando invece al Brasile, sarà l’enorme Paese sudamericano la prossima tappa del programma di internazionalizzazione promosso dall’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia: un progetto ideato per promuovere, nel mondo, le eccellenze vitivinicole del “Born in Sicily”. Dopo l’India, la Scandinavia e Hong Kong, le cantine siciliane volano oltreoceano per approdare a San Paolo do Brasil e incontrare i più qualificati operatori del settore. Lo faranno in due seminari che saranno curati da Arthur Azevedo, Presidente dell’Associazione Sommelier Brasiliana, grande critico e opinion leader in Brasile.
Anche in quest’occasione, come per le precedenti missioni all’estero, sarà proposta la collaudata formula del walk around tasting riservato agli operatori di settore: stampa, importatori, ristoratori, enotecari e opinion leaders del mercato. Sul mercato brasiliano operano oltre 300 imprese di importazione, afferma Michele Shah, consulente del programma di internazionalizzazione dell’Istituto siciliano che cura l’iniziativa. Questo numero di imprese continua a crescere e ad esso vanno aggiunti i buyer della Grande distribuzione organizzatra e i molti importatori di prodotti alimentari che oggi sono anche importatori di vino. I vini italiani e in particolare quelli provenienti dalle regioni di Piemonte, Veneto, Toscana e Sicilia sono considerati essenziali: il loro acquisto è realizzato direttamente dall’importatore che entra in contatto con l’azienda vinicola.