Ora il Veneto ha il suo Coordinamento regionale delle Strade del vino e dei prodotti tipici. Vi hanno già aderito ben 12 strade: Arcole Doc, Colli Berici, Colli Euganei, Lessini Durello, Lison Pramaggiore, Prosecco e vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, Radicchio Rosso di Treviso, Recioto e dei vini Gambellara Doc, Riso Vialone Nano Veronese Igp, Soave, Torcolato e dei vini di Breganze, Valpolicella.
«Le 12 strade che fanno parte del Coordinamento regionale – ha affermato il Presidente del Coordinamento regionale, Paolo Menapace – rappresentano centinaia di aziende agricole e cantine, imprese dell’accoglienza e della ristorazione, dell’artigianato tradizionale, oltre a tanti Enti locali e territori che, nel loro insieme, danno vita a percorsi enogastronomici considerati oggi in Veneto una delle più importanti forme di turismo emergente. Il nostro intento è quello di operare, in stretta collaborazione con la Regione, per promuovere e valorizzare questi percorsi attraverso un’offerta turistica integrata, senza dimenticare l’importanza della formazione degli addetti ai lavori nonché il recupero delle risorse per attuare i diversi programmi».

È su rotaia invece la strada percorsa dalla promozione dei prodotti locali in Abruzzo

Altra ‘strada’ è quella intrapresa dal Movimento Turismo del Vino Abruzzo che, in collaborazione con l’associazione Le Rotaie, ripropone domenica 8 luglio il “Treno del Vino” sulla Transiberiana d’Italia con partenza da Sulmona e soste a Campo di Giove, Castel di Sangro, Palena e rientro a Sulmona.
«Abbiamo voluto assolutamente confermare questa evento nel calendario annuale del Movimento Turismo Vino Abruzzo – dice Nicola D’Auria neo Presidente del Movimento Turismo del Vino Italia oltre che regionale – perché è davvero un esempio virtuoso di progettazione e di collaborazione tra due realtà di riferimento nel panorama del turismo abruzzese“. Oltre ai 19 produttori che hanno dato la loro adesione a questa particolare manifestazione, Slow Food Abruzzo Molise salirà a bordo del treno per presentare alcune delle specialità espressione di questo territorio.