La prima volta accadde, ed era sempre estate, sul Garda. Ora il caso è scoppiato prima a Rimini e quindi a Roma. Coinvolta sempre la società Lunardelli, da anni destinataria delle lamentele del Centro Wiesenthal. Sul sito dell’azienda italiana si legge che la “Linea Storia” è stata lanciata nel 1995 con “etichette che ricordano la vita di personaggi celebri della storia politica italiana e mondiale quali Che Guevara, Churcill, Francesco Giuseppe, Gramsci, Hitler, Marx, Mussolini, Napoleone e Sissi”. L’azienda scrive quindi che “oggi circa la metà della produzione di vino in bottiglia è dedicata alla serie storica che conta ormai oltre 50 diverse etichette, diventate oggetto di culto fra i collezionisti”.
A far rumore sono ovviamente le bottiglia con il volto di Hitler in etichetta. “Abbiamo prima protestato per il lancio del ‘Fuhrerwein’ da parte dell’azienda italiana nel 1995 – spiega il comunicato di Marvin Hier e Abraham Cooper, del Centro Wiesenthal, riportato da The Times of Israel – ora viene promossa sul sito web una più vasta linea di vini che avvilisce, umilia e schernisce le vittime di Hitler”. Ed il Centro Simon Wiesenthal ha chiesto ai distributori italiani e internazionali di boicottare il vino con etichette raffiguranti Hitler e il ventennio fascista.
Ed anche la replica, pubblicata da Usa Daily News, del proprietario dell’azienda, Andrea Lunardelli, che dice che tutto è nato “per scherzo”, poco serve a valorizzare il nome del vino italiano nel mondo.