«Stimiamo che potremmo chiudere il 2016 raggiungendo i 5,5 miliardi di export del vino»: con queste parole Antonio Rallo, presidente dell’Osservatorio del Vino commenta i dati Istat elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio, relativamente all’export del vino da gennaio a luglio. «Il valore dell’export da gennaio a luglio ha superato i 3 miliardi di euro, però il ritmo del +1,1% rispetto allo stesso periodo del 2015 è rallentato rispetto al passato».
«Non c’è da essere preoccupati – spiega Rallo – ma nemmeno entusiasti perché nonostante la domanda estera di vini italiani a denominazione sia buona, pari al +8% a valore e +4,5% a volume, sono sempre gli spumanti a trainare le vendite con un valore di 517 milioni di euro, il +26%, e 1,3 milioni di ettolitri, cioè il +20%. In particolare, il Prosecco guida questa domanda con un incremento del +33% a valore, pari a 456 milioni, e del +24% a volume, 1,2 milioni di ettolitri, e non possiamo affidarci solo a questo prodotto per affermare il vino italiano fuori dai confini nazionali. I prossimi mesi saranno decisivi per definire valori precisi delle nostre esportazioni. Se vogliamo imporci sul mercato internazionale in modo decisivo – conclude Rallo – sarà fondamentale saper raccontare la qualità dei nostri prodotti anche attraverso i nostri valori e le nostre tradizioni, unici al mondo e apprezzati da un pubblico sempre più disponibile ad ascoltarci. L’investimento nella promozione diventa, pertanto, ancor più strategico e indispensabile».