I negoziatori europei avranno ancora 60 giorni di tempo per trovare con i partner mondiali un accordo che tuteli su internet le indicazione geografiche dei vini italiani ed europei di qualità dal rischio di frode e sfruttamento improprio delle loro denominazioni. In gioco c’è l’attribuzione dei nuovi domini web ‘.vin’ e ‘wine’ proposti dall’organismo mondiali che li regola, l’Icann.
Secondo la Commissione europea “il rinvio che va nella giusta direzione in quanto la proroga dovrebbe consentire, a chi detiene dei diritti sulle indicazioni geografiche e all’industria del vino, di trovare un accordo con i candidati all’acquisizione dei domini .vin e .wine”. Si tratta quindi di mettere in atto entro due mesi, “misure preventive per i vini a Indicazione geografica evitando di mettere a rischio la sopravvivenza e l’integrità di questo importante settore”. L’Esecutivo Ue assicura comunque che “continuerà a monitorare la situazione da vicino per assicurarsi che il problema venga risolto in modo soddisfacente”. Per la Commissione Ue è comunque chiaro che i domini .vin e .wine non potranno essere autorizzati “fino a quando non sarà garantita la tutela dei diritti e degli interessi dei produttori e dei consumatori di tutto il mondo”.

Il vino sul web: in Europa pronti a dar battaglia
Intanto si moltiplicano le prese di posizione. Il governo francese ha reso noto oggi di essere pronto a richiedere una procedura interna d’appello all’Icann, se l’organismo dovesse decidere di attribuire i domini .vin e .wine, senza esigere l’applicazione di misure di protezione delle indicazioni geografiche.
Riccardo Ricci Curbastro, a nome della Federazione europea dei vini di origine (Efow), assicura che «sono pronti a raddoppiare gli sforzi» per raggiungere un accordo sull’attribuzione dei nuovi domini web ‘.vin’ e ‘.wine’ proposti dall’organismo mondiale che li regola, l’Icann. Tuttavia, se l’organizzazione dovesse attribuire i nuovi nomi senza porre condizioni, l’Efow «revede di presentare ricorso contro le decisioni dell’Icann». La Federazione europea dei vini d’origine ribadisce anche che, se la decisioni di autorizzare i domini .vin e .wine dovesse essere presa senza tutelare le indicazioni geografiche, «verrà organizzata una grande campagna di boicottaggio dei due nomi e richiesta la loro messa al bando sul territorio dell’Unione».
I viticoltori europei infatti, che dal luglio 2013 hanno avviato le discussioni con i candidati ai nuovi domini, non nascondono il loro scetticismo sul nuovo rinvio di 60 giorni deciso dall’Icann per favorire un accordo: temono che costituisca il segnale di una prossima autorizzazione di quei domini, e questo non inciterebbe i candidati a trovare una soluzione.
I viticoltori europei chiedono quindi ai loro Governi e alla Commissione europea di sostenerli e di intervenire attivamente nella preparazione del vertice mondiale sulla governance di internet, che si terrà a San Paolo i prossimi 23 e 24 aprile.