Sarà più che mai orientata verso i nuovi mercati esteri la 47esima edizione del Vinitaly, a Verona dal 7 al 10 aprile. Perché «con il calo dei consumi interni, e in generale europei, la parola chiave è export, export, export» ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. E con gli Usa primo paese importatore (fino al 2016 è prevista una crescita del 12%) e la Cina al terzo posto nel consumo mondiale di vino rosso, seguiti a ruota da Russia e Australia, la scelta in questo senso è obbligata.
La grande novità del 2013 sarà non a caso Vinitalywineclub, «piattaforma digitale che garantirà accesso e informazioni sul mondo del vino e vendita on line – ha spiegato ancora Mantovani – un vero strumento di offerta aggregata su supporti disponibili a tutti». Lo strumento, operativo per i primi tempi solo in Italia e per il cui start up Veronafiere ha già investito 500mila euro, è da tempo operativo in modelli analoghi nel resto del mondo: solo in Cina vengono acquistate con l’e-commerce 80 mila bottiglie al giorno, da parte di 190 milioni di clienti web.
Per l’incoming Veronafiere ha investito il 25% in più rispetto al 2012: quest’anno, tra gli altri, sarà presente per la prima volta una delegazione ufficiale del Ministero del Commercio cinese, insieme ad una rappresentanza dei colossi del commercio on line del medesimo paese. Presenti al Salone dei vini e distillati tutte le regioni italiane, che insieme a 20 nazioni straniere occuperanno una superficie espositiva superiore a 95mila mq con un totale di 4200 espositori. L’anno scorso i visitatori della Fiera sono stati 146.000, dei quali 48.000 esteri (35% del totale) provenienti da 116 Paesi.