Le prossime feste natalizie si annunciano nel segno di un sensibile taglio della spesa anche per quanto riguarda i prodotti da portare sulle tavole degli italiani. Per il vino, almeno gli abbinamenti con il cibo non siano sbagliati. Ed ecco allora che l’Enoteca Italiana di Siena propone un piccolo vademecum con alcuni consigli adatti a tutte le tasche e che seguono il sano principio di piatti e vini ‘dei paesi tuoi’, con qualche variante che comunque rimane frutto di una contaminazione culturale tra le diverse regioni italiane.
«Al nord – suggerisce Salvatore de Lio, manager di Enoteca Italiana – il profumo dei tortellini in brodo può essere accompagnato da un vino bianco fermo, morbido oppure da una Bonarda o un buon Lambrusco emiliano, uno dei vini italiani più venduti al mondo. Sulle tavole della Sardegna per le feste sentiamo il profumo dei ravioli ripieni di patate e pecorino (sardo, ovviamente) fatti a mano e chiamati Culurgiones. Provate in abbinamento i vini Nuragus di Cagliari o Carignano del Sulcis. Se invece, come spesso accade al sud, il menù prevede pesce, allora niente di meglio che iniziare con un Vermentino oppure un Verdicchio di Jesi oppure un vino veneto come il Soave Superiore».
Arrivando al panettone finale, meglio evitare lo spumante brut, non è sicuramente il vino più indicato: ben venga invece un calice diAsti Spumante DOCG o di Moscato d’Asti. In alternativa vi è un vino meno conosciuto come il Moscadello di Montalcino che, anche se è poco noto, rappresentava la produzione di punta del famoso paese della provincia di Siena oggi famoso per il Brunello, arrivato però solo alla fine dell’Ottocento.