Ulteriore ingente sequestro di vino nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Udine partita dal caso “Sauvignon”: i Carabinieri del Nas di Udine, con i colleghi di Pescara e i tecnici dell’Istituto repressione frodi Icqrf, hanno sequestrato nella Cantina sociale di Ortona oltre 20 mila litri di vino, tra sfuso e imbottigliato di varie annate. I vini abruzzesi, tra cui Montepulciano, Cerasuolo, Passerina e Trebbiano, sono stati campionati e dovranno essere analizzati da laboratori di analisi. L’ipotesi di accusa in questo caso è che siano stati utilizzati nella produzione del vino, fuori dalle previsioni dei disciplinari, sale rosa dell’Himalaya e integratori alimentari con amminoacidi per modificare la sapidità degli aromi.

Nel corso della produzione, secondo gli investigatori, sarebbe stato aggiunto un esaltatore del sapore che non proviene dalla spremitura dell’uva, bensì da operazioni di tipo chimico. La notizia dell’inchiesta ha suscitato scalpore e curiosità. Ancora di più perché nel mirino delle indagini sono finite le migliori cantine italiane. Diciassette sono quelle passate sotto la lente: 15 sono in Veneto e due sono riconducibili a due imprenditori locali. L’aroma aggiuntivo, sul quale indagano i Nas, non risulta in alcun modo dannoso alla salute dell’uomo, ma non è previsto per i vini doc e per questo non può essere utilizzato.