«Occorre fare chiarezza su cosa significa ‘vino naturale’: molte bottiglie con questa etichetta stanno invadendo il mercato italiano. Si tratta di una definizione ad oggi autodisciplinata che rischia di disorientare i consumatori e penalizzare i produttori». Con queste parole Massimo Fiorio, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio, annuncia una interrogazione parlamentare sul tema. A differenza del vino ‘biologico’, legato a determinate caratteristiche di produzione definite a livello Comunitario, il vino ‘naturale’ è infatti ‘autodisciplinato’: non risponde quindi ad una normativa inequivocabile, chiara ed esclusiva.
«Se da un lato – sottolinea Fiorio – la produzione e la commercializzazione di vino ‘naturale’ sta continuamente aumentando (sono nate associazioni di viticoltori, consorzi di aziende e fiere specifiche), gli uffici competenti del Dicastero dell’Agricoltura stanno, al tempo stesso, intensificando le indagini e le ispezioni nei punti vendita intimando il ritiro delle bottiglie con tale denominazione. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro Nunzia De Girolamo di assumere una posizione chiara e coerente, per tutelare in primo luogo i cittadini e le aziende del settore: o si definisce una norma specifica per la dicitura ‘vino naturale’ o va vietato, per legge e senza eccezioni, il commercio in Italia di vino che presenti aggettivi, nelle confezioni, negli imballaggio o nelle etichette, riferiti a disciplinari di produzione non ufficialmente regolamentati».
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