Vinexpo 2013, 17° edizione del salone internazionale a cadenza biennale: un appuntamento fieristico riservato agli operatori del settore vino e alcolici che a Bordeaux si confrontano e di fatto danno la fotografia del mercato mondiale enologico. Per gli addetti ai lavori, provenienti da circa 150 Paesi, è un appuntamento immancabile che in 90mila metri quadri delinea le nuove tendenze del wine business in un vero e proprio giro del mondo.
Più di 2.400 gli espositori quest’anno, portabandiera di 45 Paesi produttori, e oltre 48.000 i visitatori attesi, con gli asiatici che nelle ultime due edizioni hanno quintuplicato le presenze. La Francia, che gioca in casa, ha il 40% degli espositori e mette in vetrina big di dimensione internazionale come Champagnes Lanson e Castel Frères. L’Italia incalza, ed è il secondo Paese per presenze espositori, inseguita da Germania, Spagna, Argentina, Cile. E poi ci sono le aree di produzione che non ti aspetti, come la Baja California e il Messico che per la prima volta ha un padiglione tutto suo, alimentato a tequila.
Durante Vinexpo, le aziende vitivinicole di Aie (Associazione Italiana Export) presentano, in collaborazione con Business Strategies e con Enoteca Italiana, una serie di degustazione in lingua cinese e inglese dal titolo ‘Taste Italy!’ con i grandi rossi di Montalcino e Bolgheri, blasonati Barolo, gli aromatici bianchi del Collio e del Carso, ”chicche” enologiche dalla Sardegna.

Biennale del vino di Bordeaux: il prosecco sfida lo champagne
Al Parco delle Esposizioni di Bordeaux la presenta italiana si presenta altamente qualificata e propone anche qualche interessante novità: la prima targata nordest. Dal Veneto sono 11 i titolari in campo per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore che per la prima volta si presentano al Vinexpo per “far conoscere lo spumante italiano Docg più amato, insieme al finger food del futuro, realizzato con la tecnica della vasocottura”.
Grande attenzione per “I grandi rossi del Salento”, con sette star del Negroamaro e del Primitivo, e alle produzione dell’unica regione italiana inserita dalla rivista ‘Wine Enthusiast’ nella top ten mondiale delle mete ideali per l’enoturismo. Uno spazio sarà targato Chianti dove il Consorzio Vino presieduto da Giovanni Busi punta ad approcciare nuovi e importanti mercati. Tra i debuttanti, il primo Chianti senza solfiti bio della Fattoria Lovacchio che ha costituito insieme ad un gruppo di sette produttori biologici d’oltralpe l’Unione interprofessionale dell’agrobiologia, un’associazione che segue le nuove regole dell’Unione Europea sui vini biologici certificando tutte le proprie etichette.
A Bordeaux infine rivendicano in maniera netta le proprie origini, sotto lo slogan del ‘Born in Sicily’, le 30 aziende dell’eccellenza siciliana presenti con l’Istituto Regionale Vini e Oli (Irvos).