Campagna di comunicazione nazionale per “Canova e il dolore. La stele Mellerio” a Possagno (TV) .

L’Asolo Prosecco omaggia il genio di Antonio Canova con una campagna di comunicazione nazionale nella ricorrenza del bicentenario della morte dello scultore, massimo esponente del neoclassicismo italiano. L’artista era nato a Possagno (Treviso), nel cuore della zona di produzione dell’Asolo Prosecco, e nello splendido Museo Gypsotheca Antonio Canova, allestito nella sua casa natale, è in corso fino al 5 novembre la mostra “Canova e il dolore. La stele Mellerio”.
Tra i partner della rassegna il Consorzio Asolo Prosecco, impegnato nel sottolineare il forte legame tra la denominazione e le bellezze artistiche e naturali del territorio. Proprio per questo, tutte le immagini della campagna, che ritraggono le splendide sculture custodite all’interno del Museo, sono accompagnate dal payoffIl Vino è cultura, già utilizzato dal Consorzio Asolo Prosecco per promuovere, lo scorso inverno, la cittadina di Asolo, uno dei borghi più belli d’Italia.
Possagno, Asolo e tutte le altre località della nostra denominazione – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Asolo Prosecco rappresentano un patrimonio culturale da custodire con premura, luoghi straordinari dove arte, storia, architettura, boschi e vigneti fanno da contrappunto ai pendii delle colline eroiche da cui nasce l’Asolo Prosecco. Qui da noi, la vigna occupa solo il 6% del territorio, gli olivi punteggiano il territorio e boschi e foreste rivestono tuttora il 29% delle superfici comunali. Noi siamo fieri della nostra biodiversità, così come lo siamo della storia e dell’arte dei nostri luoghi, che invitiamo a visitare, magari per brindare con un calice di Asolo Prosecco al genio di Antonio Canova”.


La campagna di comunicazione utilizza li scatti realizzati dal fotografo Filippo Guerra e la grafica dello studio veronese Paffi.
La mostra “Canova e il dolore. La stele Mellerio”, da un’idea di Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova di Possagno, è curata da Francesco Leone e Stefano Grandesso sotto la direzione artistica di Contemplazioni.