Da Taranto, l’operazione denominata ‘Masaniello’ sgomina una organizzazione che non solo vendeva su internet prodotti contraffatti, ma che provvedeva direttamente alla produzione dei falsi. Sono 24 le ordinanze di custodia cautelare eseguite, ma soprattutto due gli opifici, con le relative attrezzature, sequestrati perché utilizzati per l’illecita attività di contraffazione di marchi di note aziende internazionali.
Interpol ed Europol hanno invece condotto l’operazione Opson III in 33 Paesi tra Europa, Asia e Americhe. A conferma che la contraffazione è ormai fatto planetario, sono state sequestrate oltre 1.200 tonnellate di cibo falso o scadente e quasi 430mila litri di bevande contraffatte: oltre 131mila litri di olio e aceto, più di 80mila biscotti e tavolette di cioccolato, 20 tonnellate di spezie e condimenti, 186 tonnellate di cereali, 45 tonnellate di prodotti lattiero-caseari e 42 litri di miele. E l’Italia non è stata esente da questa maxi operazione.
Frattanto da Milano, una impresa propone di mettere un tag sotto il tappo delle bottiglie di vine e di associarlo ad un codice sull’etichetta, così che sia impossibile riutilizzare due volte la stessa bottoglia, magari per mettere vino di bassa qualità dietro ad etichette di alta classe.
Tre notizie diverse per sottolineare come la gravità del fenomeno contraffazione sia ormai arrivato a toccare tutti gli aspetti della nostra vita. C’è chi chiede che il futuro Ministero delle risorse agricole sia anche intestato alla tutela del consumatore ed alla lotta alla contraffazione. Certo noi lo speriamo e speriamo che il prossimo Governo, con le stesse formazioni politiche e con un po’ di ministri ereditati, non sia la contraffazione del precedente.