Molto si parla della richiesta da parte dei consumatori di informazioni complete ed attendibili sui prodotti alimentari ed anche noi in queste pagine abbiamo sottolineato ripetutamente le iniziative dell’Europa, dei ministeri italiani e delle iniziative estere in questa direzione. Talvolta anche per criticare l’efficacia dei vari semafori o l’inefficacia di indicazioni d’origine che non siano inserite in un quadro normativo almeno continentale.
Poi ci sono le iniziative del mondo industriale e commerciale. Abbiamo manifestato perplessità per l’accordo tra le grandi multinazionali volto a creare un sistema a semaforo a propria immagine e somiglianza. Ci pare invece più apprezzabile l’iniziativa annunciata dal colosso della Gdo francese: Carrefour userà la tecnologia Blockchain per far sì che ogni componente della supply chain (produttori, trasformatori, distributori) possa fornire informazioni su vari tipi di merce, assicurando la massima trasparenza e sicurezza alimentare. Al consumatore basterà scansionare il codice QR nelle etichette per conoscere il “viaggio” del prodotto dalla sua origine agli scaffali del supermercato.
Si parte con il pollo ed entro fine 2018 il sistema sarà esteso anche ad altri prodotti fra cui arance e pomodori: senza la necessità di una legge, ma con la convinzione che saranno i consumatori a saper scegliere e premiare chi offre la maggiore garanzia di trasparenza.
Primo gruppo della Gdo in Europa ad introdurre questo sistema (negli Usa il sistema è già stato applicato da Walmart), Carrefour investirà in questo progetto gran parte dei due miliardi di dollari che spende annualmente in ricerca e sviluppo. La Blockchain è un database digitale sicuro e non falsificabile: ciascun utente può aggiungere nuovi dati, ma nessuno può alterare quelli già presenti: la tracciabilità del prodotto è quindi messa in cassaforte.