Il primo allarme lo aveva lanciato l’Europol già un anno fa: la criminalità organizzata si è attrezzata per sfruttare anche la pandemia con i suoi prodotti contraffatti. Ed enormi sono stati infatti i sequestri di mascherine che non offrivano alcuna protezione sanitaria. Più di recente Christian Archambeau, direttore esecutivo di Euipo, l’ente europeo per la tutela della proprietà intellettuale, si è detto preoccupato per i traffici di dispositivi sanitari dall’est asiatico lamentando che i controlli del trasporto marittimo possano individuare traffici di stupefacenti, armi o specie selvatiche, ma non le merci contraffatte. A queste voci si è ora aggiunta quella del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: cercare forniture di vaccini anti-Covid fuori dagli accordi internazionali è molto rischioso perché potrebbe alimentare la contraffazione.

È comprensibile l’apprensione per il ritardo nelle forniture di vaccini, ma percorrere canali paralleli è molto rischioso: un primo sondaggio veneto è subito abortito proprio a fronte della constatazione che la vendita proposta dagli intermediari fosse priva delle necessarie garanzie. Le stesse case produttrici sono state le prime a dichiarare che le loro produzioni viaggiano solo ed unicamente attraverso gli accordi diretti stipulati con gli Stati: compravendite con privati aprirebbero uno spazio enorme alla criminalità.
Nessuna scorciatoia quindi. Ed è importante sottolinearlo: perché è assolutamente evidente che uno Stato o una sua articolazione regionale non può comportarsi come un ragazzino che compra online uno smartphone ‘dichiaratamente’ contraffatto ad un decimo del valore di mercato dell’originale. Nemmeno la drammaticità della pandemia può consentire deroghe ad un principio etico fondamentale quale è il rispetto dei marchi e la lotta alla contraffazione. Diversamente sarebbe non una ‘furbata’, ma solo un pessimo esempio!


L’auspicio è che tutta la popolazione italiana (ed europea, e mondiale) possa essere vaccinata il più rapidamente possibile: si parla del prossimo prodotto della Johnson & Johnson e si ipotizza anche l’uso del russo Sputnik. Vanno tutti benissimo, purché garantiti, efficaci, legali. Insomma: originali!

Mario Ongaro