Venezia sposa il digitale: è il primo impegno del semestre di guida italiana dell’Unione Europea. Una prospettiva molto attuale e molto futura che si esalta nella più antica ‘industria’ continentale quale è stata l’Arsenale della Serenissima. Un evento che ha richiamato oltre 300 esperti in materia ed il nostro Presidente del Consiglio e che ben ha trovato collocazione in una Venezia che celebra proprio quest’anno il decennale della sua ‘informatizzazione’, prima città italiana ad abbracciare totalmente la banda larga.
In dieci anni il panorama è per alcuni versi profondamente cambiato: oggi i personal computer sono già il passato, e se resistono ancora i notebook, tutto il settore pc è stato superato dai device mobili, smartphone e tablet. E domani saranno gli occhiali o chissà che altro.
Noi di Asterisco, la scelta informatica l’abbiamo fatta ormai da tempo e siamo sul web con la nostra l’informazione ormai dal 2010. Senza dimenticare gli altri media, ma cercando di costruire un linguaggio comunicativo che non può essere la semplice riproduzione di quello cartaceo. Una scelta fatta e fatta davvero.
Non può dire altrettanto il Governo Renzi che si presenta con grande enfasi all’incontro veneziano e che disegna un futuro nel quale tutto sarà digitale. Ma al tempo stesso impone una tassazione di 32,20 € per un computer o per un hard disk, 5,2 € per uno smartphone fino al paradosso di 9€ per una chiavetta USB che costa anche meno della metà di quanto sarà tassata. Penalizzare la digitalizzazione prima ancora che realizzarla è un paradosso che non può essere giustificato dall’esigenza di tutelare l’interesse della major della musica internazionale. Dimenticando come sia sempre più frequente sostituire in convegni ed ogni altra occasione pubblica distribuire i materiali non più in formato cartaceo (e le foreste ringraziano), ma su chiavetta. Queste nostre preziose chiavette ….