L’industria del lusso continua a macinare successi e, anche grazie al forte contributo dell’Italia, la più ricca tra tutte le imprese francesi, quella a più alta capitalizzazione, è la regina del fashion LVMH. Il contributo tricolore a questo successo porta il nome di marchi prestigiosi quali quelli di Bulgari, Fendi, Loro Piana che hanno messo il loro stile, gusto e mercato al servizio di un gruppo di 70 aziende che vale 156 miliardi di euro. Basti pensare che Lvmh supera di un buon 8% la capitalizzazione del colosso dell’energia Total, fermo a 144 miliardi.
Tanto per ricordare, LVMH è l’abbreviazione comunemente usata per “VMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE” e, fuor dal contributo italiano, è proprietaria di brand quali Givenchy, Kenzo e Louis Vuitton, ma anche orologi TAG Heuer, alcolici Moët & Chandon, cosmesi Sephora. Ma non basta, il lusso si fa strada tra le ricche aziende transalpine anche con Hermès, a 62,8 miliardi di capitalizzazione, e con Kering, che ringrazia Bottega Veneta, Gucci e Pomellato se quest’anno è in forte ascesa, arrivata a 60,5 miliardi di valore in Borsa.
La Borsa, appunto. È quello che manca all’imprenditoria italiana, che riesce ad affermarsi nel mondo, ma che non riesce a trovare nel nostro Paese il sostegno dei risparmiatori (magari troppo attratti dai Bot che finanziano un debito pubblico in costante aumento). E sono giorni questi che la Borsa di Milano balla e traballa per una instabilità politica la cui soluzione sembra non tranquillizzare gli investitori (nazionali ed ancor meno europei).
Purtroppo le idee non bastano, la creatività e l’eleganza aprono strade al prodotto italiano dal quale traggono profitto altri. E mentre ci si azzuffa in liti interne, sempre più rinchiudendoci in una visione tutta locale, il mondo corre. Anche nel lusso e sempre più velocemente: Tommy Hilfiger ha fatto disegnare una capsule collection a Lewis Hamilton!