I numeri talvolta fanno davvero paura! Ad esempio: ogni giorno, circa un miliardo di persone non ha abbastanza da mangiare, mentre in Italia ogni famiglia butta 49 chili di cibo all’anno, per distrazione o pigrizia (senza contare gli alimenti destinati al sostentamento degli animali d’affezione).
La campagna di sensibilizzazione Food We Want promossa da Istituto Oikos, fa riflettere su questo paradosso. Viene diffuso in questi giorni lo spot “Che futuro ci aspetta?” nel quale si sottolinea, non senza ironia, che buona parte degli sprechi avviene nelle case: possiamo arginare questo fenomeno partendo dalle nostre cucine. Nel mondo, il cibo che ogni anno viene prodotto, ma non consumato, sperpera tanta acqua quanto quella che scorre annualmente in un fiume come il Volga; utilizza quasi 1/3 della superficie agricola mondiale e produce 3,3 miliardi di tonnellate digas serra.
Il Servizio degli Itinerari educativi del Comune di Venezia interviene su questo tema con il progetto “Vivere a spreco zero” destinato agli alunni delle scuole del territorio comunale. E ora, grazie alla collaborazione del club Soroptimist di Venezia e Mestre, c’è anche il lancio del bando a premi “Lotta agli sprechi alimentari”.
L’obiettivo del bando è quello di far produrre alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado i materiali di una possibile campagna informativa: il linguaggio dei giovani per parlare ai giovani.
A quando un concorso nel Parlamento Europeo con il linguaggio dei politici per spiegare ai politici che questi numeri così paradossali sono il frutto anche di una distribuzione iniqua della ricchezza tra le aree del mondo? L’equità sociale non è uno spreco ed è la concentrazione in poche mani di troppe ricchezze che genera sprechi e fame per chi non può accedere alle risorse monopolizzate da pochi.