Inizia nel segno di Alibaba il 2017. In realtà, così come si era chiuso il 2016 se, come ricorderete, la notizia del mese scorso era quella dell’inclusione del colosso cinese dell’e-commerce nella black list dello United States Trade Representative per la vendita di prodotti contraffatti. Nell’occasione la vera notizia era stata che non c’era alcuna reazione da parte dei cinesi che, mai dimenticarlo, sono quotati in borsa a Wall Street e sono i grandi rivali di Amazon.

Poche settimane ed è lo stesso Jack Ma, mister Alibaba in persona, che ha sparato i suoi fuochi d’artificio per il 2017. Lo ha fatto incontrando personalmente il Presidente eletto Donald Trump per illustrare il ‘suo’ piano di espansione del gruppo in America che punta a creare un milione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti nei prossimi cinque anni. Sapendo quanto il presidente in pectore leghi il successo della sua ascesa politica agli investimenti che riuscirà ad ottenere per l’economica Usa, le parole di Ma hanno fatto risplendere la Trump Tower di New York dove si è svolto l’incontro.

Praticamente in contemporanea, Alibaba ha intentato una causa contro due rivenditori di orologi Swarovski contraffatti: la società ha fatto sapere di avere raccolto prove sufficienti per chiedere alla polizia di Shenzhen di perquisire gli uffici dei rivenditori incriminati, nei quali sono stati sequestrati orologi per 288.000dollari. «Vogliamo che chi vende falsi abbia la punizione che si merita» ha dichiarato Zheng Junfang, Chief Platform Governance Officer del gruppo di Hangzhou, di fatto rispondendo a quelle che erano state le accuse dello United States Trade Representative.

E intanto, Alibaba si è ‘comprata’ anche “Intime”, gruppo di Hong Kong della grande distribuzione. Non spaventi la cifra pagata, 2,6 miliardi di dollari: è poca cosa rispetto allo straripante potere che il gruppo di Jack Ma mostra in questo inizio d’anno.