Sarà Giuseppe Tornatore a girare quattro spot sui vaccini anti Covid19 per incentivare gli italiani a vaccinarsi. È stato personalmente il Commissario Straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, a contattare il regista premio Oscar e la notizia ha (ovviamente) avuto risalto su tutta la stampa nazionale. Il primo spot realizzato è già visibile: si intitola “La stanza degli abbracci” e gode delle musiche del maestro Nicola Piovani. Una grande produzione quindi (Marco Belardi per Lotus Production, una società di Leone Film Group) per arrivare a quel numero di vaccinazioni che rappresenta la soglia di garanzia per la ‘immunità di gregge’. «Le persone che sono ancora incerte -dice Tornatore – che dicono di non volersi sottoporre al vaccino, non vanno colpevolizzate ma comprese e aiutate».
In queste pagine abbiamo scritto del sondaggio “2021, l’anno che verrà” svolto in collaborazione tra Coop-Nomisma e nell’indagine “2021 Restart. Il nuovo inizio per l’Italia e gli italiani” rivolta alla community del sito di ‘italiani.coop’: ce ne siamo occupati per la parte (per così dire di ‘nostra competenza’) relativa ai costumi alimentari. Ma tra le altre c’era proprio una domanda sui vaccini: sette intervistati su dieci sono già convinti di vaccinarsi e altri 2 nutrano qualche dubbio ma probabilmente alla fine lo faranno. Non si tratta, vista la composizione del campione, di una immagine descrittiva dell’intera popolazione italiana, ma certamente non lo è nemmeno quella che potrebbe emergere guardando solo ai ‘social’ (che non sono comunque mai attendibili) dove il tam tam no-vax risulterebbe maggioritario.
L’errore starebbe proprio nel contrapporre, come dice Tornatore, una Italia all’altra. Già siamo divisi per ‘colori’, tra il giallo, l’arancione e il rosso; già il Governo (indipendentemente che sia ancora un “Conte ter” o che ne nasca uno nuovo) testimonia una spaccatura a metà della politica nazionale; già la crisi post-pandemica ha allargato le differenze sociali. E già tutto questo rompe quell’unità e concordia alla quale più volte il Presidente Mattarella ci ha incitato e che l’Europa ci chiede: davvero basterà battere il virus per salvarci? Di quanti ‘Tornatore’ abbiamo ancora bisogno?

Mario Ongaro