Purtroppo capita che il dato relativo alla contraffazione del made in Italy agroalimentare sia in continua crescita: stiamo parlando di oltre 60 miliardi di euro che vengono sottratti alla nostra economia.
Si richiedono a questo punto al Governo delle azioni urgenti ben precise: mancano i decreti attuativi della legge n. 4 del 2011 sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine della materia prima; mentre da una parte si spende apertamente per la difesa del Made in Italy e per il contrasto ai fenomeni di contraffazione, dall’altro una società controllata dal Ministero dello Sviluppo economico “Simest”continua a finanziare imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti spacciati per italiani che ne richiamano le qualità ma che sono realizzati con ingredienti e materie prime non italiane. E’ evidente il danno prodotto al nostro Paese è vergognoso, infatti invece che alla valorizzazione e alla promozione del vero made in italy assistiamo ad una vera e propria svendita della nostra economia e dei nostri territori.
Per questa ragione Coldiretti sta avviando una energica azione territoriale per raccogliere gli impegni e il sostegno delle amministrazioni locali a tutti i livelli, dei consorzi di tutela, delle imprese, delle associazioni dei consumatori, delle associazioni ambientaliste e delle parti sociali.
Deve giungere la richiesta di un deciso cambiamento di rotta,  in cui le risorse disponibili devono andare nella direzione della valorizzazione, della tutela, e della promozione all’estero del vero Made in Italy.
Ancora una volta siamo più determinati che mai a difendere la nostra agricoltura, il nostro territorio, il nostro Paese!

Giorgio Piazza