“Vent’anni fa il Vucumpra’ suscitava più simpatia che noia. Ma quella che sembrava una sorta di self made man era in realtà la parte più esposta di un mercato sotterraneo, parallelo, fuorilegge. Il mercato dei falsi che svilisce l’anima del Made in Italy e ne vende il facsimile nelle città d’arte o lungo le coste. Il mercato del falso viaggia però su canali anche meno evidenti e in apparenza inoffensivi, giocati tra amichevoli meeting casalinghi o, ancora una volta, sulle strade. Proprio gli italiani rappresentano il 47% dei mercanti di falsi, seguiti dai cinesi e dai senegalesi.
Alle spalle, una struttura aziendale con distretti produttivi e filiere distributive. E nessuna regola.
Il reato legato a questo universo concomitante è ancora, anacronisticamente, “contro la fede pubblica” e non “contro il patrimonio dello Stato”, come invece credo dovrebbe essere: i processi penali sulla contraffazione rilevano una triangolazione che alimenta il sistema della malavita.
Un sistema che non risparmia il Veneto, dove nel 2010 le Forze dell’Ordine hanno compiuto ben 3.883 sequestri di abbigliamento, per un totale di 20.587capi; 6.386 di accessori per un totale di 11.301 pezzi; 1.883 di calzature, per un totale di 8.122 pezzi. Per un valore totale di 37milioni 277mila euro.”
Presidente provinciale
Federazione Moda Italia
Confcommercio Venezia
(Giannino Gabriel)