“Il tessuto imprenditoriale Italiano dimostra ancora una volta di essere la parte sana del Paese e, guardando al mondo, si da la scossa da solo”. Ne è convinto Giuseppe Sbalchiero, presidente della Confartigianato del Veneto di fronte ai confortanti dati dell’export manifatturiero della nostra Regione e d’Italia relativi al 2010. “E’ quasi incredibile quel che riusciamo a fare nonostante l’assenza di politiche di sviluppo concrete ed i continui ostacoli che ci vengono messi sulla strada”.

Complessivamente, come emerge dalla rilevazione condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato, lo scorso anno dal Belpaese sono volati nel mondo prodotti manifatturieri per un valore di 332.240 milioni di euro, con un aumento del 15,7% rispetto al 2009. Il 56,9% dei nostri prodotti ha raggiunto i mercati dell’Unione Europea, dove le vendite hanno fatto registrate una crescita del 14,9%, e il restante 43,1% è stato venduto nel resto del mondo, con un aumento del 16,7% rispetto al 2009. I migliori mercati sono Turchia, Cina, India, Russia e Stati Uniti.

Il Veneto, come di consueto, si distingue per dinamicità.  E’ sua la piazza d’onore dietro la “solita” Lombardia, con 44.264 milioni di export (13,7% del totale Italia), vale a dire tre volte più delle esportazioni realizzate lo scorso anno dalla Grecia. Nella classifica regionale, tra le province ‘brilla’ Vicenza (terza a livello nazionale) che ha portato sui mercati esteri beni per 12.838 milioni di euro, pari al 4% del totale dell’export italiano: da sola Vicenza ha esportato più dell’Intera Tunisia. Al secondo posto Treviso (sesta in Italia) con 9.826 milioni di euro (3,1% del totale) e, medaglia di bronzo per Verona che con 7.524 milioni di euro rappresenta il 2,4% del totale dell’export complessivo. Padova, Venezia, Belluno e Rovigo seguono con risultati eccellenti in termini assoluti e straordinari (a parte Venezia in media italiana) in termini percentuali ben oltre il +20%.

“I dati del nostro Ufficio studi – conclude Sbalchiero – confermano una dinamicità dei mercati mondiali superiore a quello nostro interno. In termini di export il Veneto è tornato quasi a livelli precrisi. Manca ancora un 9%. Questo ci dice che dobbiamo fare di più per preservare e valorizzare questo nostro modello produttivo. Occorre dare alle piccole aziende gli strumenti per aggregarsi e fare massa critica affinché possano continuare a portare nel mondo l’eccellenza della manifattura italiana”.