I dati sono dell’Istat ed elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio del Vino: l’export del vino italiano nel primo trimestre 2017 cresce in volume del +7,6% arrivando a superare i 5 milioni di ettolitri, ma in valore la crescita è solo del +8%, per un corrispettivo di 1,3 miliardi di euro. Che la crescita a volume sia pari a quella a valore dimostra purtroppo che non aumenta il valore medio delle esportazioni nazionali. Si pensi invece che la Francia cresce in volume appena del +6%, ma con un aumento in valore del +15%! a valore a fronte di una crescita dei quantitativi pari al 6%.
Il risultato italiano del primo trimestre va comunque letto in positivo perché l’obiettivo del 2017 resta quello della riconquista della leadership delle esportazioni in volume ed anche la Spagna che è davanti a noi, pur crescendo del +9% in valore, ha visto concrarsi le sue esportazioni del -1%.

Aumenta anche l’esportazione in Europa di vino sfuso in cisterna e in box

È da segnalare che, dopo la frenata del 2016, i primi mesi del 2017 sembrano aver portato buone notizie anche per i vini in bottiglia fermi, pari al 47% del totale esportato a volume e il 66% del valore, che sono tornati a crescere del +3%, anche se meno dei vini “sfusi”. Decisamente sopra la media del settore le performance degli spumanti, con il “Prosecco” che da solo pesa per il 65% delle esportazioni complessive degli spumanti Dop.
Da segnalare anche la forte crescita dei vini comuni che è ascrivibile ai vini in cisterna e ai bag in box. L’aumento della domanda di questa tipologia è iniziato già mesi: decisivo l’incremento della domanda tedesca (+15% a volume), della Francia (+53%) e della Svizzera (+18%).