Titolare, complice e i cinque lavoratori in nero trovati nell’opificio: tutti di origine cinese .

Anche la provincia di Reggio Emilia si iscrive al novero delle capitali della contraffazione: la Guardia di Finanza ha scoperto e sequestrato un opificio dedito a capi d’abbigliamento di marche di lusso contraffatte a Novellara.
Una vera e propria ‘fabbrica del falso’ nella quale sono stati trovati cinque lavoratori in nero, tutti di origine cinese, oltre 10.000 tra maglie, felpe e altri capi di abbigliamento di note case di moda tutti rigorosamente contraffatti, i macchinari tessili per la produzione ed anche il furgone che veniva utilizzato per le consegne della merce ai dettaglianti.
Tutto era partito da un controllo a Reggio Emilia, in zona stazione storica, nell’abitazione di un primo cinese a casa del quale gli agenti della polizia di Stato e locale hanno trovato alcune migliaia di euro. I successivi approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di trovare, abilmente nascosti tra le intercapedini della soffitta dell’appartamento, oltre 200mila euro in contanti, contenuti in alcuni sacchi, la cui origine e liceità sono in corso di approfondimento.
Tenuto conto degli importanti precedenti penali dell’uomo, tra cui l’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e lo sfruttamento della prostituzione, la perquisizione è stata estesa anche nella residenza del secondo uomo a Novellara risalendo all’origine del flusso di denaro e scoprendo l’opificio.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia, ha visto operare congiuntamente gli uomini di Questura, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia e Municipale.
Il titolare dell’azienda è stato denunciato per contraffazione, oltre alle contestazioni che sono state elevate in materia di lavoro, vista la posizione di irregolarità dei cinque connazionali trovati all’interno dell’opificio. Il primo cinese dal quale è scaturita l’operazione è stato invece denunciato per riciclaggio, abusiva attività finanziaria, omessa dichiarazione dei redditi e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.
Soddisfatto dell’attività il Prefetto, secondo il quale: «proprio grazie alla sinergia tra le forze di polizia e, in particolare, del qualificato apporto della Guardia di Finanza, è stato possibile realizzare questa operazione».