Sono oltre due milioni gli articoli trovati dai finanzieri del Comando provinciale di Milano all’interno di tre magazzini, nelle aree industriali di Agrate Brianza (Monza), Lachiarella e Pieve Emanuele (Milano), e pronti a essere distribuita nei negozi della zona. Si tratta soprattutto di cosmetici, accessori per abbigliamento, materiale elettrico, casalinghi e giocattoli. Tutti prodotti senza etichettature, né marchio Ce.
Un vasto campionario, quello sequestrato dalla Guardia di finanza di Monza, del valore al dettaglio stimato in oltre tre milioni di euro. Prodotti che, in base alla normativa a tutela dei consumatori, non sono considerati sicuri in quanto non è certa la provenienza né è indicata la composizione. Le Fiamme Gialle monzesi, dopo alcuni giorni di pedinamenti e appostamenti, hanno messo i sigilli su centinaia di scatoloni in tre capannoni dove operano altrettante aziende riconducibili a cittadini di origine cinese. Uno dei magazzini, privo di insegne, è risultato non dichiarato alle autorità.
I responsabili delle aziende colpite dai sequestri oltre a dover pagare una sanzione (che può arrivare fino a 200 mila euro) se vorranno ottenere il dissequestro della merce dovranno far certificare la conformità dei prodotti agli standard della Comunità europea (marchio Ce) e indicare su tutti gli articoli la composizione. In quanto importatori, inoltre, dovranno dimostrare la provenienza dei prodotti. In caso contrario scatteranno la confisca e la distruzione dei beni, a loro spese.