Da un lato la delimitazione della categoria dei reati pericolosi per la salute; dall’altro la rielaborazione del sistema delle sanzioni contro le frodi agroalimentari, con particolare riferimento alle organizzazioni complesse e alla responsabilità delle persone giuridiche. Sono queste le due direzioni verso le quali si è mossa la commissione presieduta dell’ex magistrato, Gian Carlo Caselli, e incaricata dal Ministero della Giustizia di redigere le linee guida per l’elaborazione  di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare.

Il sistema di prevenzione e repressione penale specifico del settore, che è stato spiegato in occasione della presentazione delle linee guide dell’Expo, risulta obsoleto e presenta lacune:«C’è una sorta di farraginosità del sistema vigente – ha sottolineato Caselli – e un’inadeguatezza alla luce dei cambiamenti dello scenario. Abbiamo quindi lavorato a un rinnovamento che elevasse il livello di tutela della salute dei consumatori e desse coerenza e compattezza al sistema di tutela dalle frodi».

Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha ricordato che :«il crimine alimentare fattura 15,4 miliardi e coinvolge ambiti complessi e articolati nelle attività di produzione e distribuzione dei cibi con un impatto rilevante sull’economia, sull’ambiente e sulla salute».

Presentate le linee guida per la legge contro i falsi agroalimentari

Tra le novità sottolineate da Coldiretti, l’elaborazione della figura del disastro sanitario per garantire una risposta sanzionatoria alle ipotesi di reato che vanno dalla contaminazione di acque o sostanze alimentari pericolose fino all’omesso ritiro degli alimenti dal mercato, quando da tali condotte possano derivare lesioni gravi o morte ai danni di più persone e il rischio grave e diffuso di analoghi eventi  che mettono in pericolo la salute pubblica. Conseguenze anche per chi si organizza con mezzi e strutture create ad hoc per commettere il reato di agropirateria, nuova figura criminosa che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità.

«Partiamo da un dato di fatto – ha detto il ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina – ovvero da reati difficili da dimostrare, da pene molto basse e da lacune da superare. La tutela non è a svantaggio delle imprese: regole chiare e una cornice sicura sono a vantaggio del sistema produttivo». Le linee guida intendono fornire un punto di partenza per un confronto aperto con tutti gli stakeholders del settore per arrivare successivamente all’elaborazione di una proposta normativa che abbia il duplice obiettivo di un più forte contrasto all’infiltrazione di organizzazioni criminali in un fondamentale asset  economico italiano e di una più incisiva tutela della salute e dei consumatori in relazione al cibo.