Con 569 voti a favore, 12 contrari e 7 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che intende impedire l’ingresso di farmaci contraffatti nella filiera farmaceutica legale e che contrasta anche le vendite via Internet. La direttiva introduce nuovi dispositivi di sicurezza e misure di tracciabilità e prevede sanzioni per impedire la vendita di farmaci contraffatti ai cittadini dell’UE.

Secondo l’eurodeputata Marisa Matias, relatrice del provvedimento: “I medicinali falsificati sono “assassini silenziosi” perché contengono sostanze tossiche che possono danneggiare, o addirittura uccidere, coloro che li assumono. L’assenza di una legge quadro incoraggia la contraffazione, che è un crimine organizzato. Abbiamo assistito a una crescita smisurata di questa attività criminale, con un incremento, dal 2005, del 400% dei sequestri di farmaci contraffatti. Proteggere la sicurezza del paziente è l’obiettivo principale di questa direttiva”.

Una medicina su cento tra quelle legalmente in vendita al pubblico europeo è falsificata. Il dato è preoccupante e sembra essere in aumento. In altre parti del mondo, oltre il 30% dei medicinali in vendita può essere stato falsificato. E poi c’è la vendita di farmaci via Internet, una delle vie principali attraverso le quali i farmaci contraffatti sono immessi nel mercato dell’UE. Negli Stati dell’UE in cui sono consentite, le farmacie online dovranno ottenere un’autorizzazione speciale a fornire medicinali al pubblico via Internet per poter operare e dovranno dotarsi di un logo comune, riconoscibile in tutta l’UE per aiutare il pubblico a individuare le farmacie autorizzate. Tutte le farmacie internet con autorizzazione saranno collegate a un sito nazionale, a sua volta collegato a un sito web europeo.

Sono introdotte nuove norme di sicurezza sulle confezioni dei farmaci, un sistema di informazione internazionale per impedire che medicinali pericolosi (falsificati e con difetti di qualità) raggiungano il paziente, norme per la rete di distribuzione che coinvolgono anche i mediatori dei medicinali. Tutte le norme si applicheranno anche alla fornitura di medicinali a paesi terzi.