Oltre 900 milioni di prodotti nocivi sequestrati, 1600 persone denunciate, 207 pubblici esercizi chiusi, 2 arresti: questo il bilancio di due anni e mezzo di applicazione del “piano operativo” a tutela del Made in Italy, previsto dal protocollo provinciale per il contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti e pericolosi e per la tutela della concorrenza siglato nel 2009 tra istituzioni padovane, Guardia di Finanza, forze di Polizia, categorie economiche, università, Ulss 16 e Arpav. Un modello integrato di lotta alla contraffazione e alla pirateria, che ha coinvolto un’ottantina di comuni padovani e che nel corso di un convegno a Padova ha fatto una verifica della propria validità.
«Padova e 80 comuni del Padovano – spiega il Presidente del Consiglio Regionale, Clodovaldo Ruffato – stanno sperimentando efficaci iniziative di contrasto alle derive illegali del mercato globalizzato. Grazie all’azione concertata messa in atto tra istituzioni, categorie, forze dell’ordine e consumatori, si è creata una vera e propria strategia per la difesa della legalità e della sicurezza alimentare e commerciale. Crediamo che tale modello, fondato su un uso efficiente delle banche dati, su attenta attività investigativa e sulla repressione di frodi e illegalità, e affidato alla cabina di regia della Guardia di Finanza, sia un’esperienza da riproporre su scala regionale e nazionale».
«Mi auguro – afferma il presidente del Consiglio regionale – che il modello di collaborazione da noi sperimentato possa essere di stimolo anche per altre realtà territoriali, nella consapevolezza che solo unendo le forze si potranno raggiungere gli obiettivi che la lotta alla contraffazione deve porsi: la tutela della salute dei consumatori, la difesa del nostro sistema produttivo, l’opportunità di far crescere la cultura della legalità».