Le perle di vetro veneziane stanno, velocemente, diventando uno dei simboli del passato: poche sono ancora le vetrerie che le producono a Venezia e a Murano, poche sono oramai le persone che tramandano il know-how per realizzarle e pochissimi ne conoscono la lunga storia. L’ espandersi della cultura low-cost tra i turisti, ha livellato al ribasso l’offerta culturale e artigianale, che ha comportato la sostituzione dei manufatti tradizionali con produzioni seriali prive di qualsiasi valore repertoriale e storico.
E’ questo l’allarme lanciato durante un incontro con la stampa dal Comitato per la tutela storica e culturale delle Perle di Vetro Veneziane in associazione con Confartigianato-Venezia, Camera di Commercio di Venezia, Reale Società Bucintoro, Associazione Veneziani nel Mondo.
«Intere generazioni – ha affermato Roberto Pancera, Assessore alla promozione della Città di Venezia, delle sue Tradizioni e Manifestazioni storico-culturali – hanno contribuito a scrivere la storia delle perle di vetro veneziane e questi piccoli gioielli hanno creato un’identità comune negli abitanti di Venezia e delle sue isole, fatta di ricerca, tradizioni e condivisione di una cultura comune legata al vetro d’arte.
Ancora oggi, la creazione delle perle di vetro veneziane contribuisce a qualificare la città di Venezia come un centro di eccellenza artistico ammirato dagli esperti, dai collezionisti e dagli estimatori dei gioielli di vetro.»
Il Comitato, costituito nel 2013, opera per la diffusione del saper-fare, della cultura e della storia correlate a questo manufatto tradizionale artigianale che, nei secoli, è divenuto uno dei valori identificativi della comunità veneziana, mediante convegni, mostre e pubblicazioni. Con queste premesse lavora per la candidatura e la successiva iscrizione delle Perle di Vetro Veneziane nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale intangibile dell’umanità.
«Le Perle di Vetro veneziane, ha affermato Gianni De Checchi, segretario Confartigianato Venezia – con il loro back-ground secolare, sono una parte dell’immensa eredità culturale che abbiamo ricevuto dai nostri progenitori e, il nostro compito, è quello di tutelarne la storia, ma anche quello di rendere viva ed attuale la loro produzione in territorio veneziano perché anche le future generazioni possano continuare e tramandare questo mestiere tradizionale.»

Micol Stelluto