Più numerose le cause negli Stati Uniti ma è sempre più difficile risalire ai pirati dell’online

Amazon e Ferragamo hanno deciso di contrastare insieme il boom delle contraffazioni online promuovendo due cause congiunte negli Stati Uniti, contro quattro persone fisiche e tre giuridiche accusate di aver tentato tramite loro account di porre in vendita prodotti contraffatti a marchio Ferragamo.
Entrambi i gruppi hanno una lunga attività di contrasto alle vendite truffaldine: Amazon ha creato nel giugno scorso una divisione apposita al suo interno, la “Counterfeit crimes unit”, un team dedicato a denunciare, in collaborazione con le forze dell’ordine, i presunti colpevoli alla giustizia.
Ferragamo, che nel 2020 ha visto sequestrare circa 240 mila prodotti falsificati con il marchio di gruppo, l’anno scorso ha intensificato l’attività di monitoraggio, per prevenire le vendite false online. I risultati hanno portato a intercettare, bloccare e far rimuovere 3 milioni di profili illeciti dalle principali piattaforme di social media, in tutto il mondo, e a bloccare e far rimuovere dai siti di aste online circa 94.000 inserzioni di prodotti contraffatti.

Ferragamo ha intentato ripetute azioni legali contro centinaia di siti web illegali e anche di recente il Tribunale di New York ha riconosciuto in una sua sentenza un indennizzo di 2,8 milioni di dollari. Già nel 2018 il Tribunale aveva comminato una una super-multa da 60 milioni, sono cifre che in genere non vengono mai incassate perché difficilmente si riesce a risalire ai proprietari dei siti.
Dal canto suo Amazon ha già intentato una serie di azioni legali contro i contraffattori, compresa una causa contro soggetti che utilizzano i social media per promuovere e facilitare la vendita di prodotti contraffatti, nonché diverse azioni legali congiunte, sulla falsariga di quanto sta facendo ora con Ferragamo, con prestigiosi marchi quali Valentino, KF Beauty, JL Childress e Yeti.