In base a una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro risulta che un cittadino europeo su tre, vale a dire 130 milioni di persone nella Ue, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. In Italia l’attenzione all’origine dei prodotti riguarda 25 milioni di persone. Proprio la rilevanza dei numeri, fa dire al Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Giuseppe Sbalchiero che quella di oggi è «Una tappa storica per le imprese italiane e per la tutela dell’origine dei nostri prodotti».
Il commento è relativo all’approvazione, da parte della Commissione Mercato interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento europeo, dell’obbligo di indicazione di origine controllata contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. In pratica, si definiscono nuove disposizioni in materia di ‘made in’ per garantire la piena tracciabilità del prodotto, come già avviene nei principali Paesi aderenti al WTO (ad es. USA, Giappone, Canada e Corea). In base alle disposizioni approvate a Bruxelles, tutti i prodotti dovranno quindi presentare il marchio ‘made in’ sulla propria etichetta per essere immessi nel mercato.

Obbligo del “made in”: uno strumento che può rilanciare i consumi

Il Presidente Sbalchiero, che fa rilevare l’impegno del Vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani per garantire l’indicazione dell’origine dei prodotti e il sostegno da parte degli Europarlamentari italiani, sottolinea che «le nuove disposizioni colgono molteplici obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione, mettere un freno alla filiera del dolore legata allo sfruttamento delle lavorazioni a basso costo nei Paesi emergenti».
«Da molti anni – aggiunge Gianluca Fascina, Presidente Federazione Moda regionale – ci battiamo per una chiara e inequivoca identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare un premium price pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d’arte. Una battaglia che qui in regione Veneto abbiamo portato avanti, unica esperienza in Italia, tutti assieme con il Tavolo di Concertazione della Moda (costituito da Confartigianato Cna Confindustria e Confesercenti regionali venete)».
«Confidiamo – conclude il Presidente Sbalchiero – che ora anche i Governi nazionali facciano la loro parte e che il Governo Letta si impegni per difendere e valorizzare il ‘modello Italia’. Ci auguriamo che finalmente, dopo anni di battaglie, la difesa del “made in” possa finalmente trovare piena attuazione. Più informazione e maggiore trasparenza sull’origine delle merci possono contribuire a rilanciare produzione e consumi».