Qualsiasi utilizzo di materiali di derivazione animale dovrà essere riportato sulle etichette dei prodotti tessili: è questo il principale risultato dell’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio dei Ministri dell’UE per creare un nuovo regolamento comunitario in materia. Il Consiglio ha inoltre chiesto alla Commissione europea di presentare entro il 2013 una relazione su un possibile sistema di etichettatura riguardante le origini del prodotto, per valutare se presentare anche per questo una nuova normativa. La proposta del Parlamento europeo ha l’obiettivo di semplificare le norme vigenti in materia di etichettatura tessile e rendere più rapida l’introduzione di nuove fibre e prodotti innovativi nel mercato.

I consumatori non rischieranno più di comprare inconsapevolmente prodotti di vera pelliccia o cuoio, e coloro che soffrono di allergie ad essi legate eviteranno spiacevoli sorprese. L’etichetta di tali prodotti dovrà contenere la dicitura “parti non tessili di origine animale”. Inoltre, il Parlamento europeo ha proposto che l’etichetta “made in” diventi obbligatoria per i prodotti tessili importati da paesi extra europei, consentendo ai consumatori di conoscere l’origine dei prodotti acquistati e di tutelarsi da denominazioni inesatte o fuorvianti. Queste disposizioni non riguarderanno i sarti che lavorano in proprio. Non è stato escluso che in futuro si possano usare nuove tecnologie al posto della tradizionale etichetta, come i micro-chip o l’identificazione tramite radio frequenza (RFID).

L’accordo sarà sottoposto alla votazione del Parlamento in seduta plenaria a Strasburgo nel mese di maggio. La Commissione europea effettuerà uno studio sulla fattibilità del sistema di etichettatura di origine e sui legami tra le sostanze chimiche presenti nei prodotti tessili (ad esempio coloranti, biocidi, o nanoparticelle) e le reazioni allergiche. La relazione della Commissione dovrebbe inoltre valutare la possibilità di armonizzare i requisiti di etichettatura, l’introduzione di un sistema uniforme di etichettatura per i vestiti, l’etichettatura sociale ed ecologica, l’indicazione delle sostanze allergeniche e infiammabili.